La nuova legge sui randagi cambia il volto di Istanbul
Photo: Abdo e Naz
La nuova legge sui randagi sta già cambiando, lentamente, il volto del paese.
I cani cominciano a essere catturati, e stavolta non torneranno mai più in libertà.
Mai più.
Per chi, come me, passa tempo a Istanbul e ama gli animali è un fatto tragico.
Sempre, sempre le immagini della città sono state popolate dai cani e dai gatti, che hanno convidiso con gli umano vicoli, parchi, lungomare...
Per ora pare che gli appelli al governo non abbiano funzionato.
Il segno dei tempi
FINESTRE
Dalla finestra del mio boutique hotel si vede Santa Sofia. Sono venuta per anni, qui. E ogni volta respiro l’aria della sera, con il vento che danza sui minareti e i gabbiani che rincorrono le nuvole fra il cielo e il mare.
L’energia di Santa Sofia è molto potente. E starle accanto innalza la mia vibrazione. Lo sento, la sento. E’ una fortuna affacciarsi su questa costruzione che ha scavalcato il tempo, indifferente ad appropriazioni e definizioni. Non mi stanca mai. Mai.
Di gabbiani e di mari
Una delle tante cose che amo di Istanbul sono i gabbiani che cavalcano il vento.
Quel vento di cui ho sempre scritto, quel vento unico, irripetibile. Quel vento di frontiera, sospeso fra i mari.
Istanbul è la città degli incroci. In questi dodici anni ho fotografato i gabbiani che inseguono i traghetti sul Bosforo, e non mi sono stancata mai. Oggi però sembravano davvero disegni di luce che danzavano in cielo. Gli abitanti portano gli avanzi di pesce che moltiplicano i gabbiani e la loro festa. Con Gorkem parlavano del gabbiano della nostra adolescenza, il gabbiano Jonathan Livingstone. E mi sono ricordata di quel sogno di libertà.
Non dobbiamo smettere mai di abitare i cieli dei nostri sogni. Anche se abbiamo piombo nel cuore, come in questi tempi pieni di ombra. Ci volevano queste ali che tagliano il vento per ricordarmelo. Ma a Istanbul e’ sempre più facile.
Qui il respiro è largo, cosmopolita, e sa di mare e di vento.
Pagina 1 di 16